Corredo Scolastico
Anni ’50 e ’60: banchi di legno in file ordinate davanti
alla cattedra, che poggiava su una pedana per dare modo all’insegnante
di sorvegliare anche gli ultimi banchi. Nelle cartelle di cartone liscio
c’erano due quaderni (uno a righe ed uno a quadretti) più
due libri (uno di lettera e un sussidiario). Naturalmente in mezzo ai
quaderni non poteva mancare la carta assorbente. In un astuccio di legno
si tenevano la matita, la cannetta e i pennini. Sia i maschi che le
femmine indossavano un grembiulino nero, colletto bianco con tanto di
fiocco, qualcuno portava il nome e la classe frequentata ricamati sul
taschino. Per scrivere cannetta, inchiostro e calamaio incastrato in
un foro sul banco. Grossa preoccupazione la cannetta! I pennini si spuntavano,
gocciolava l’inchiostro sul quaderno, ci si sporcava e la maestra
sgridava. Che fortunata invenzione la BIC! Gli scolari, in inverno,
entrando in classe trovavano accesa, grazie alla presenza del bidello,
la stufa di terracotta (Becchi).
Dagli anni ’80 in poi: banchi
singoli che cambiano disposizione in base alle attività svolte.
Zaini pieni di quadernoni e libri vari. Gli astucci sono molto riforniti
di penne biro e colori. Non è più obbligatorio il grembiule.